Questo è quanto sta avvenendo a seguito del DISINVESTIMENTO dello stato italiano nella scuola, per mezzo della passacarte Gelmini, agli ordini del grande commercialista Tremonti (e del piccolo Brunetta).
Il taglio di 8 miliardi di euro qualifica la cosiddetta riforma Gelmini come una NON-riforma, in quanto non esistono riforme a costo zero. Ogni riforma seria ha un costo, che si chiama investimento, che produce risparmio ed efficienza dopo i primi anni di rodaggio.
Senza contare che viene pubblicizzata come un buon prodotto, mentre invece è una patacca.
- LE PAROLE
– I FATTI
- LE 3 I: Impresa, Inglese, Informatica
– Eliminazione degli specialisti di inglese
– confusione nei corsi di studi superiori
– taglio dei finanziamenti alle scuole per laboratori di informatica
- Classi “ponte”, quote per stranieri (!!)
– Immobilismo totale sull’alfabetizzazione alunni stranieri
– taglio ai finanziamenti per facilitatori linguistici
- Disciplina, grembiulini, 5 in condotta per gli studenti
– sistematica denigrazione dei docenti (ancor più esautorati)
- Mantenimento e aumento(!!) del tempo pieno
– 80000 insegnanti in meno, precari non riconfermati, quindi
molte scuole costrette a ridurre il tempo da 40 ore a 27 – 24…
- Rigore negli studi, formazione per i docenti
– nessuna idea nuova, nessun progetto avviato per formazione e
riconoscimento del merito per i docenti
– scomparsa delle compresenze, impossibilità di offrire agli alunni
il recupero o il potenziamento
- Maestro unico (!!)
– classi spezzatino, con 5 – 6 o più maestri che ruotano
- Lotta all’assenteismo (nella scuola il più basso fra i dipendenti pubblici, a livello dell’industria privata)
– in caso di malattia dell’insegnante, le classi vengono smembrate
e gli alunni distribuiti nelle altre classi (30-32 alunni x classe)
- Edilizia scolastica – promessi 20 milioni dai risparmi della politica (!!) e 70 milioni prelevati dall’INAIL (!!)
– Insufficienti, la maggior parte degli edifici scolastici o sono da
ristrutturare o non sono a norma.
- Finanziamento per il Diritto allo studio
– Enti locali in difficoltà finanziaria. Congelati i crediti che le scuole
avevano nei confronti dello stato, progetti educativi, dattici,
e culturali annullati. Impoverimento dell’offerta formativa.
- Sostegno alla scuola
– A quella privata. Nella pubblica abbandono dei precari, taglio
al sostegno, decimazione dei corsi serali per studenti-lavoratori
- Successo formativo
– 25% di dispersione e abbandono scolastico alle superiori. Una
strage e nessun progetto mirato per contrastarla.
Se solo gli utenti uscissero da questo incantesimo di rassegnazione, e cominciassero a solidarizzare, unirsi e sostenere gli insegnanti in difesa di una scuola di qualità, e in difesa dei diritti negati ai loro figli!