Un altro mondo è possibile – firma l’appello

Le donne nella pubblicità in Italia

Proposta di legge per una immagine diversa della donna e dell’uomo nella pubblicità e nei mass media

Si è costituito, promosso da CGIL Milano, dalle Associazioni DonneInQuota e Amiche di ABCD,  il Comitato  “Immagine Differente” con lo scopo di sostenere una “proposta di legge sulla parità e la non discriminazione tra i generi nell’ambito della pubblicità e dei mezzi di comunicazione”. Un esempio fra i tanti, e non il peggiore: ragazzo colto (e bello) ragazza oca (e bella).

Tale legge affronta il delicato tema della dignità delle donne e degli uomini nell’ambito della comunicazione e corrisponde ad una battaglia di civiltà che riguarda la società intera, dignità che troppo spesso viene calpestata attraverso  immagini pubblicitarie o programmi televisivi che associano il corpo o parti di esso a prodotti commerciali.
si può sottoscrivere l’appello a sostegno della Proposta di Legge al sito:

Sottoscrivi la proposta di legge

Forse saprete inoltre che l’Associazione DonneInQuota, assistita dall’Avvocato Ileana Alesso e Prof. Marilisa D’Amico, ha fatto ricorso al Tar contro la Regione Lombardia per l’annullamento delle nomine dei 16 assessori attualmente in carica (15 uomini e 1 donna) per contrasto con lo Statuto regionale che all”Art. 11 impone il “riequilibrio di genere negli organi di governo della Regione”.

Da una comunicazione di infodiritti – l’informazione giuridica on-line:

L’Associazione, costituita nel 2006 con “l’obiettivo di assumere ogni più idonea iniziativa per la attuazione delle pari opportunità”, ha preso parte alla Campagna nazionale per la attuazione dell’art. 51 della Costituzione ed ha partecipato a tutte le sedute della Commissione Statuto della Regione Lombardia.

Dopo la tornata elettorale dell’aprile 2010, l’Associazione ha inoltrato al Presidente della Regione Lombardia una nota con la quale, in relazione “alla costituenda Giunta regionale” ha richiamato “la applicazione dell’art. 11 dello Statuto regionale esortando all’abbattimento della disparità di genere”.

Dal blog Un altro genere di comunicazione

Madrid_Skyline_II

Ecco qui la relazione di Paola che ha avuto l’occasione di varcare i confini italiani e scoprire che esiste un mondo diverso dal nostro (Sarebbe bello pubblicare più spesso i vostri “diari” di viaggio 🙂 :

Cara Mary,

sono appena tornata da un brevissimo soggiorno a Madrid, e vi comunico ufficialmente che “un altro mondo è possibile”. Per le strade non abbiamo visto cartelloni pubblicitari, o manifesti, con parti anatomiche femminili, oppure con uso stereotipico di immagini femminili; eppure, una volta accorteci, e accortici, che ci mancava qualcosa, del nostro panorama quotidiano, abbiamo cominciato a guardare attentamente: niente.

La riprova del fatto sta nella circostanza che, anche se noi donne della compagnia abbiamo ovviamente subito notato la cosa, i primi a esprimere ad alta voce la loro positiva sorpresa sono stati gli uomini del gruppo. Io mi ci sono messa d’impegno, anche se la mia macchina fotografica si è rotta e addio documentazione: le uniche persone in mutande che ho individuato erano una ragazza, in reggiseno e mutande, ed un ragazzo, in mutande, che confidenzialmente o teneramente associati pubblicizzavano indumenti intimi, senza nessuna sollecitazione morbosa. Ah, una pubblicità con contenuto sessuale estraneo al prodotto pubblicizzato l’ho individuata: pubblicizzava un profumo con un primo piano di donna leccante senza oggetto, che non implicava nessuna destinazione maschile dell’attività. I nudi stavano solo nelle “pubblicità” in cui avevano un senso in rapporto a ciò che era pubblicizzato, e quindi dove dovevano stare,cioè nelle locandine delle saune o dei locali gay, prevalentemente ironici, ovviamente, e nei sexy shop.

Gli altri nudi che ho visto erano quelli del Prado o del Reina Sofia, grazie al cielo, e non vendevano ruoli, almeno a noi. A proposito di ruoli, era stupefacente vedere tanti ragazzi o uomini che si tenevano per mano, e altrettanto sorprendente vedere le strade ed i locali pieni di donne in due o in gruppo, che non avevano bisogno di accompagnatori per andare in giro o per andare in un locale a parlare, a bere, o a divertirsi. Bello, poi sono tornata a Roma: c’era il sole, ma non basta.


2 thoughts on “Un altro mondo è possibile – firma l’appello

  1. Con la presente per comunicare che i firmatari del ricorso contro la composizione della giunta Lombardia siamo noi dell’Associazione Articolo 51 nelle persone di Angela Ronchini e Alda Widmer. L’Udi, DonneInquota e usciamo dal silenzio sono intervenute in un secondo momento con interventi ad adiuvandum.
    Con questo siamo a chiedere la rettifica dell’articolo
    Saluti
    Associazione Articolo 51

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